L’edificio religioso più importante di Pentedattilo, presso Melito di Porto Salvo, è la chiesa di San Pietro Apostolo, una struttura di dimensioni contenute perfettamente inserita nell’abitato storico della località reggina all’estremo Sud della Penisola. Eretta nel primo Seicento, fu il punto di riferimento della cultura grecanica di Pentidattilo per qualche decennio prima di passare al rito latino a metà del XVII secolo: a questo periodo risalgono anche i primi lavori di ristrutturazione, dovuti principalmente all’adozione del nuovo rito. In seguito venne più volte rimaneggiata a causa di interventi di ampliamento e di riparazione per i sismi che interessarono la zona (terribile, ad esempio, fu il terremoto del 1783). A partire dagli Anni Settanta ha seguito la sorte del resto di Pentedattilo vecchia, divenuta un paese fantasma per via dello spostamento più a valle della popolazione residente: gli edifici dell’area furono infatti dichiarati pericolanti e l’intera zona inagibile. La Chiesa di San Pietro e Paolo, dopo secoli di centralità, visse decenni di abbandono e vandalismo, che comportarono il furto di opere d’arte di grande valore, finite in chissà quali collezioni private, ed anche di decorazioni strutturali (furono divelte intere pavimentazioni). Oggi è possibile però ammirare opere pittoriche ispirate agli originali trafugati che tentano di ripristinare l’antica atmosfera della Chiesetta. Tra queste opere ricordiamo quelle di Andrea Valere, artista reggino che ritrasse anche Papa Giovanni Paolo II durante la sua visita a Reggio e fece dono del quadro a Sua Santità, oggi custodito nei Musei Vaticani.
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